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UTOPIAGGIA

Pensavo di essere in paradiso oppure in un sogno, invece mi trovavo a Utopiaggia. Ecovillaggio situato sulle colline umbre. Popolato da un gruppo di belle anime che da più di 30 anni vivono con l’obbiettivo di essere più possibile autosufficienti almeno per quanto riguarda il cibo. Cicli e ritmi lenti tra agricoltura, artigianato e pastorizia. Queste persone si riscaldano davanti a camini in case costruite con pietra e legno. Mentre le pareti sono scaffali pieni di libri. Entro in una di queste accoglienti case e trovo un gruppo di persone impegnate a preparare il pranzo per l’intera comunità. Non è sempre così, mi dicono, ma non è raro neanche che accada. Passo da un’altra casa e qui trovo un gruppo di bambini: chi gioca, chi studia, chi piange perché reclama la poppata al risveglio, chi suona un pianoforte. Scopro in seguito che alcuni genitori a turno si adoperano a fare da insegnante, attuando il principio della scuola familiare. Alcuni genitori sono musicisti mentre altri di professione fanno gli acrobati. Probabilmente i figli sono coloro che nel cortile si allenavano a fare salti e ruote. E’ periodo di raccolta delle olive, in questi giorni più del solito, il villaggio è popolato di ragazzi che vengono da tutto il mondo. Si sentono parlare tante lingue. Scendo un sentiero ricoperto di ghiaia bianca che brilla al sole e in un terrazzamento trovo Chris intento a sistemare l’orto sinergico per l’inverno. Si parla un po' di permacultura. Tempo di quattro chiacchiere e il sogno è già svanito. È tempo di ripartire! Ma c’è ancora il tempo di incontrare alla stazione due dei membri più anziani. Stavano rientrando da una gita che la coppia si è regalata per festeggiare il compleanno di uno dei due. C’è stato inoltre anche il tempo di di consumare una zuppa di porri e un bicchiere di vino ad un ristorante Bio di loro conoscenza. Al tavolo lei mi ha parlato di come tinge la seta con colori naturali estratti dalle piante e lui di quello che scrive su varie riviste di agricoltura biologica e vegana. Ma ora il tempo è davvero scaduto, devo andare a prendere il treno. Saluto mentre li vedo allontanarsi mano nella mano. Giusto il tempo di capire, attraverso questa immagine, che è sempre tempo per credere nell’amore.


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