CAMMINARE LIBERA I PENSIERI
Tratto dal libro “VIAGGIOLENTO NEL POLLINO, in cammino con il cantastorie”
A camminare ci si sente liberi, sai che puoi contare solo sulle tue gambe e che non ha costi aggiuntivi per lo spostamento; non devi pagare il carburante, la manutenzione, l’assicurazione. I tempi di percorrenza sono massimo di quaranta chilometri, più o meno dall’alba al tramonto. L’unico impegno che hai è quello di arrivare alla meta, ammesso che esista una meta. I tempi si dilatano e hai tutto il tempo di pensare a quello che sarà all’arrivo. Non hai bisogno di andare a lavorare per vivere la quotidianità. Già sei nell’azione, è tutto racchiuso in quello che fai nell’adesso. L’azione è comunque rilassata. Nel camminare il corpo lavora e sta bene, diventa più forte. Non devi mettere in programma e trovare il tempo di andare in palestra. A camminare ci si sente vivi, contenti, allegri. Ti inebriano i colori, gli odori, il paesaggio. A camminare si affina lo sguardo, cresce la curiosità. A camminare nascono in testa i pensieri, ragionamenti, domande. Viene voglia di inventare canzoni. Camminare è conoscere, si fanno incontri interessanti. Al tuo passaggio si aprono le porte delle case, la gente ti invita ad entrare e a sedere alle loro tavole. A bere e raccontare. È esplorare mondi nuovi. Camminare a volte ci mette alla prova. Migliora le idee, i progetti che hai in mente. Nascono fantastiche storie, anche se sei triste o arrabbiato. Camminare ti fa sentire meglio. A camminare si conosce meglio il mondo che è vicino a te. Aristotele con i sui discepoli discuteva di filosofia camminando. Anche nel libro La Città del Sole, di Tommaso Campanella, i ragazzi erano avviati al sapere camminando lungo le mura della città dove vi erano raffigurate le nozioni da apprendere. Oggi per noi camminatori è diventato tutto più difficile; hanno costruito città e strade a dimensione di automobile. Da un certo punto in poi della Storia l’uomo ha iniziato a pensare di discendere dalle macchine. Parcheggio sotto casa, parcheggio al centro commerciale, creando barriere e dimenticando che camminare è un atto primordiale, naturale e spontaneo. Mi sento vivo, quando percorro i sentieri del Monte Pollino, questa antica e meravigliosa montagna che gli antichi greci avevano dedicato molto probabilmente al Dio Apollo, il guaritore, colui che ha il potere di scatenare o di allontanare le pestilenze. Montagna venerata per la sua maestosità, la bellezza e l’abbondanza dei frutti. Già nei secoli passati era celebre per la varietà delle sue erbe aromatiche e medicinali, che crescono spontanee e preziosissime, tanto decantate per le loro virtù terapeutiche, in grado di curare la mente e il corpo. Il vero viaggio si fa con la grazia dei piedi, mentre gli altri non sono viaggi, sono solo spostamenti!